domenica delle palme





Oggi è la domenica delle palme e mi piace trascrivere un pensiero tratto da un' angelus di papa Giovanni Paolo II che ho letto in un bellissimo sito che parla del papa, l'indirizzo è http://www.vicariatusurbis.org/ ed anche una parte dell' angelus di oggi di papa Benedetto XVI



La Quaresima è un tempo di preghiera. È vero che la preghiera
deve avere sempre il suo posto nella nostra vita, in tutte le epoche dell’anno,
ma i quaranta giorni che precedono il mistero pasquale ci invitano a una
preghiera più intensa e più assidua.
Quando Gesù passò quaranta giorni nel deserto, si dedicò
alla preghiera. I quaranta giorni di preghiera, che precedettero la sua attività
di predicazione, sono una lezione per tutti, ma in particolare per il
sacerdote.
Egli non è soltanto l’uomo d’azione che si dedica al
bene di coloro che gli sono affidati; è prima di tutto l’uomo della preghiera.
Egli è l’uomo di Dio: essere uomo di Dio significa essere uomo
di preghiera. Il sacerdote ha bisogno della preghiera perché la sua possa
essere, come deve, una vita essenzialmente donata a Cristo.
Non è possibile appartenere a Cristo con tutta la
propria esistenza, senza intrattenere con lui profonde relazioni personali che
si esprimano nel dialogo della preghiera, senza volgere costantemente lo sguardo
verso di lui, per vivere in comunione con lui.
Il sacerdote è chiamato a pregare per coloro ai quali è
inviato: deve ad essi il servizio della preghiera, mediante la quale può
ottenere loro numerose grazie. [Angelus, 11 marzo 1990]
Papa Giovanni Paolo II
Adessso un brano tratto dall' angelus di oggi di papa Benedetto XVI
L'uomo può scegliere di seguire Cristo, nella sua ascesa verso
Gerusalemme, simbolo della Città celeste, o anche "scendere verso il basso,
il
volgare; può sprofondare nella palude della menzogna e della disonestà".
Egli -
ha continuato il papa - "ci conduce verso ciò che è grande, puro, ci
conduce
verso l'aria salubre delle altezze: verso la vita secondo verità;
verso il
coraggio che non si lascia intimidire dal chiacchiericcio delle
opinioni
dominanti; verso la pazienza che sopporta e sostiene l'altro".
"Egli conduce
verso la disponibilità per i sofferenti, per gli abbandonati;
verso la fedeltà
che sta dalla parte dell'altro anche quando la situazione
si rende difficile.
Conduce verso la disponibilità a recare aiuto; verso la
bontà che non si lascia
disarmare neppure dall'ingratitudine. Egli ci
conduce verso l'amore, ci conduce
verso Dio".
Papa Benedetto XVII

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